OZONO COME AGENTE DISINFETTANTE E DISINFESTANTE
OZONO COME AGENTE DISINFETTANTE E DISINFESTANTE
L’azione ossidante dall’ozono ha fatto sì che sin dalla sua scoperta fosse utilizzato come agente battericida, fungicida e con funzione inattivante dei virus.
L’inattivazione dei virus è stata finora meno studiata di quella dei batteri; è comunque noto che anch’essa avviene rapidamente in seguito ad ozonizzazione, anche se richiede una somministrazione di gas a concentrazioni superiori rispetto a quella necessaria per i batteri (Kim et al., 1999).
Si è osservato, infatti, che le curve di inattivazione mostrano un rapido abbattimento delle colture fino al 99%.
Il restante 1% richiede un tempo maggiore per una totale inattivazione.
Vari studi effettuati sulla sensibilità dei virus all’ozono hanno dimostrato che i virus provvisti di membrana sono nettamente più sensibili di quelli che ne sono sprovvisti. Il meccanismo di azione dell’ozono sui virus non è sicuramente quello di una distruzione, come nel caso dei batteri, ma di un’inattivazione; l’azione dell’ozono consisterebbe in un’ossidazione, e conseguente inattivazione, dei recettori virali specifici utilizzati per la creazione del legame con la parete della cellula da invadere.
Verrebbe così bloccato il meccanismo di riproduzione virale a livello della sua prima fase: l’invasione cellulare.
Numerosi studi condotti sin dall’inizio del XX secolo hanno riportato che l’azione antimicrobica dell’ozono, sia in fase acquosa che gassosa, poteva essere sfruttata nella lavorazione e nella conservazione degli alimenti (Broadwater et al., 1973; Kuprianoff 1953).